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Attualità Quarto Oggiaro / Via Arturo Graf

Chiuso il parcheggio per le auto: ecco la nuova "piazza aperta" di Milano

In Via Graf un nuovo spazio dedicato alla cittadinanza, dove sorgeva un parcheggio

Tavoli da pic nic e ping pong, piante e spazi liberi dalle auto. È stata inaugurata domenica la nuova area di urbanismo tattico di Via Graf, nel quartiere Quarto Oggiaro. Al taglio del nastro erano presenti Elena Grandi, assessora al verde del comune di Milano, Gaia Romani, assessora ai servizi civici e alla partecipazione  e Giulia Pelucchi, Presidente del Municipio 8.

Grazie ai lavori di riqualificazione della zona antistante ai tre plessi scolastici dell’Istituto Comprensivo Statale Trilussa - una scuola primaria, una secondaria di primo grado e una scuola d’infanzia - "studenti e abitanti del quartiere potranno godere di uno spazio pubblico sicuro e piacevole, fatto di nuovi arredi urbani e colore, dove trattenersi all’uscita da scuola", si legge in una nota. A lavorare attivamente sul campo, con rulli e pennelli, i volontari di We Are Urban, guidati dal presidente Andrea Amato, Cristian Trio, sostenitore del progetto e imprenditore nel settore immobiliare, con la sua squadra di dipendenti di Dyanema, il comitato dei genitori che ha promosso l’iniziativa, e i ragazzi delle tre scuole coinvolte.

"L'area interessata dall’intervento era un parcheggio che, per garantire sicurezza e dare spazi di gioco ai bambini e alle bambine all’uscita di scuola, fornendo contestualmente un luogo d’attesa confortevole e conviviale ai loro accompagnatori e agli abitanti del quartiere, è stato chiuso al traffico. Ora è uno spazio ricreativo pedonale, una piazza colorata, piacevole e 'arredata' con panchine, tavoli da pic-nic e pingpong, rastrelliere per le biciclette e 15 piante in vaso", viene sottolineato nel comunicato.

"Per rendere ancora più sostenibile questo progetto dal punto di vista ambientale, per la prima volta in un contesto di questo tipo, le 15 piante in vaso che delimitano l’area sono state dotate di Imbibo, un materiale innovativo in grado di trattenere l’acqua e rilasciarla molto lentamente, riducendo di quasi il 50% la frequenza di irrigazione", prosegue la nota. I volontari hanno completamente dipinto il fondo stradale, secondo un disegno caratterizzato da numeri e lettere, sulla base del progetto artistico ideato dall’architetto Francesca Minelli con la collaborazione urbanistica dell’architetto Alice Bottelli.

“Sono veramente felice, dopo la bellissima esperienza dello scorso anno del Bosco Invisibile in via Alcide de Gasperi, di collaborare ancora con Wau! Milano. Un sodalizio che non può che generare benefici a 360 gradi: per la città, per i cittadini e, ovviamente, per me, che sento un forte bisogno di esprimere tutta la gratitudine che provo per questa meravigliosa città. Sono entusiasta dell’intervento di urbanismo tattico in via Graf, un progetto che, oltre a riqualificare esteticamente una zona grigia e spoglia, che sarà quindi più godibile e piacevole per tutto il quartiere, servirà a garantire maggiore sicurezza ai ragazzi all’uscita dalle scuole, che potranno sostare a giocare senza doversi preoccupare del passaggio delle auto. Questa, come le tante attività che sto portando avanti da tempo, è perfettamente coerente con quello che faccio e che è alla base della mia filosofia, ossia riqualificare le zone che ne hanno più bisogno, dando nuova vita a ciò che sembrava valer poco. Ringrazio poi il comune di Milano che, come ho ribadito più volte, riesce a relazionarsi con i privati in un modo assolutamente inusuale: grazie ad un approccio collaborativo e 'di ascolto', riesce infatti a portare avanti progetti che in altri contesti sarebbero impensabili. Un approccio realmente efficiente ed efficace, che mi auguro sia preso ad esempio da molte altre amministrazioni", il commento di Cristian Trio, che ha messo a disposizione i suoi lavoratori per l'intervento. 
 
"Quest’ultimo progetto di WAU come gli altri che abbiamo sostenuto in tutti questi anni di collaborazione, sposa pienamente la filosofia del Comune di Milano di restituire spazi pedonali, ludici, culturali e arredati di verde ai cittadini e alle cittadine, sottraendoli a traffico, smog e aree senza cura e trasformando dei non luoghi in luoghi più attrattivi e più salubri. Ho seguito gli interventi dell’associazione guidata da Andrea Amato nelle piazze e nei quartieri in questi lunghi 18 anni, e so che la riattivazione di uno spazio può generare ricadute positive e dinamiche virtuose che proseguono ben oltre la risistemazione e ci spingono a volerne sempre di più in ogni quartiere della nostra città”, gli ha fatto eco Elena Grandi.

Sulla stessa lunghezza d'onda l'assessora Romani: “Siamo molto orgogliosi del Patto di collaborazione che insiste sull’area di via Graf, che contribuirà – in linea con il programma ‘Piazze aperte in ogni scuola’ – a migliorare lo spazio pubblico rendendolo a misura di bambino. Assumere il punto di vista dei più piccoli è un passo significativo nella progettazione delle nostre città, perché vuol dire rivoluzionare la prospettiva, adattandola in funzione dei più fragili e rendere così i luoghi più belli e più sicuri per ogni persona”. "Felici di festeggiare il nostro diciottesimo progetto di urbanismo tattico", le parole di Andrea Amato, presidente di We Are Urban Milano, asociazione che si occupa di rivalorizzare gli spazi comuni. "Siamo in un quartiere, quello di Quarto Oggiaro, che oggi mostra un dinamismo nuovo che sta modificando in positivo l’aspetto e la costituzione sociale, nonostante le problematiche e le complessità caratteristiche delle aree periferiche delle grandi metropoli. L’istituto comprensivo statale Trilussa da sempre è un punto di riferimento per bambini e ragazzi, ma anche per le loro famiglie, e svolge un’importantissima funzione educativa, sociale e culturale. Per questo motivo, ringrazio Wau! e Cristian Trio che, ancora una volta, portano avanti attività nel nostro Municipio che non solo hanno una ricaduta positiva a livello di riqualificazione urbana, ma anche sul tessuto sociale”, ha concluso Giulia Pelucchi. 
 

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